Sei mesi non so se intensi, sicuramente pieni di cose faticose, ma anche di cose belle.
Ora una parte di questi 6 mesi è andata via, perché era diventato tutto troppo difficile, perché forse abbiamo avuto paura, o semplicemente perché gli uomini non sanno amare veramente, e non sanno amare veramente me, non lo so.
So che ho imparato delle cose.
Che so quello che voglio.
Che non so se riuscirò mai ad ottenerlo.
Non so se racconterò quello che ho vissuto.
Stasera forse c'è ancora troppo confusione.Fortuna che c'è Spotify che sa quale è la musica giusta per questo momento.
Posso dire che i musulmani non sono quello che pensiamo.
Nel bene, e su aspetti che invece pensiamo siano migliori, non è così.
So che sono cresciuta.
So che della politica anche dei comunisti non ci può fare affidamento o fidare.
So che la rivoluzione è un'utopia.
So che le cooperative sociali in Italia sono un forte braccio della malavita e del malaffare italiano.
So che non voglio vivere qui a Perugia per sempre, manca il mare, e manca "il vento incalcolabile del sud".
So che gli africani hanno dei corpi migliori dei nostri, scolpiti, muscoli forti, ma i cuori no, sono come i nostri, forse più provati dalle guerre.
So che l'immigrazione è un business in Italia, dove ci sono fondi nazionali e dell'Unione Europea c'è sempre la peggior Italia.
So che se già se sei italiano è difficile, se sei immigrato è 500 volte più difficile, per il pregiudizio e per la burocrazia assurda.
So che sono di nuovo da sola, e forse comunque lo sono sempre stata perché non potevo affidarmi a chi ha mille altri problemi che non posso essere anche io uno di questi.
So che ho un mio problema per me grande, ma che ora non ho voglia di raccontare, che mina il mio futuro.
So che sono fortunata perchè si pensava avessi qualcosa che non andava e invece era solo un falso allarme.
So che adesso scrivere mi serve per rinforzare me stessa, ora che mi sento forte come un soffione, sono stremata da questo 2013...