Questa è stata una serata altamente distruttiva per me.
Sono stata tutta il tempo a pochi centimetri dalla mia felicità, ma lui è ad anni luce da me.
Non mi ha mai guardata negli occhi.
Ad un certo punto mentre io ero nel pieno delle esplosioni del mio cuore, e l'incendio divampava impazzito dentro di me, tanto da avere le guance che bruciavano come avessi la febbre a 40, pur di avere un contatto con lui, ho toccato la stessa sbarra di legno dove era appoggiato anche se a 3 metri da me.
E diventando sempre più cosciente del fatto di amarlo infinitamente, di desiderare più di ogni altra cosa di infilare le mie dita nei suoi capelli, di essere accarezzata da quelle mani, mani forti ma delicate con le lunghe dita, voler essere la macchina fotografica che è poggiata sul suo petto per poter sentire il suo odore, ma capire che mentre desideri ardentemente lui più di ogni altra cosa, arrivando a pensare che tutti i giorni senza di lui, sono non vita e infelicità, lui non prova niente per me.
e quindi avere gli occhi lucidi per metà concerto, e scappare fuori nel momento in cui ho sentito che stavo per mettermi a piangere.
Sono infuocata, sono un'Araba Fenice, ma da dieci anni nello stato di cenere e infelicità.
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lunedì 6 gennaio 2014
ARABA FENICE INFELICE
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