Io esisto.
Non solo quando sono a Matera.
E non solo in autunno o in primavera.
Esisto sempre.
Ma spesso me ne dimentico.
Troppo presa dal proiettarmi in un futuro ipotetico, in una vita ipotetica, dimentico che vivo anche nel presente.
E questa cosa anche Delfino ha cercato di spiegarmela.Lui me l'ha spiegata di vivere il presente taccandolo dal passato e dal futuro.Lui, che poi appena io parto non esisto più.Le sue teorie le sa perfettamente applicare alla vita vera.
Magari il giorno dopo la partenza mi chiama per chiedermi come è andato il viaggio.
E poi scompaio.
Mi immagino che nella sua mente io vengo avvolta dalla nebbia e la mia figura piano piano svanisce, come in un sogno.
Poi dopo un mese o due riappaio, ma sempre come figura onirica e mai reale.
Peccato che io però esista.
E sia anche un'esistenza di quelle ingombranti, vorrei tanto sembrare una donna di quelle dal basso profilo (che poi in realtà sono molto più ingombranti di me perchè utilizzano dei meccanismi psicologici da incastro mortale che io non sarò mai capace di usare e che neanche voglio usare).
Ma il problema non è Delfino.
Il problema è che io devo capire che devo sempre esistere.
E forse lo sto capendo.
E devo focalizzare le mie energie sulla mia esistenza e basta.
Il resto, se un resto c'è, è un di più, ma senza devo vivere benissimo lo stesso.
E in quanto essere esistente è meglio che vada a letto.
Tanto dopo alcuni incubi che mi hanno ricordato a cosa devo stare attenta sono giorni di sogni rilassanti.
Vado e mi rilasso.
Che domani il presente mi aspetta.
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